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sabato 26 giugno 2010

Famiglia e societa' - L'educazione nei primi anni di vita


Durante una conversazione con il dott. Ezio Aceti, psicologo, si è parlato dell'educazione dei figli nei primi anni di vita.
Secondo il dott. Aceti, la cosa più importante da tenere presente quando si affronta il tema della comunicazione con il bambino, è quello di avere una comunicazione empatica. In una comunicazione empatica l'interlocutore si astiene dall'analizzare e dal fornire direttive e rinuncia a giudicare positivi o negativi i comportamenti dell'altro: in una comunicazione empatica l'uno crea in sé il vuoto, per ascoltare l'altro incondizionatamente e senza gabbie. Una volta raggiunto questo obiettivo tutto è fatto! Ma come si fa ad avere una comunicazione empatica con il bambino? C'è una cosa molto semplice da cui è impossibile prescindere per aggiungere questo obiettivo: bisogna ascoltare, saper ascoltare. Ascoltare è una delle cose più difficili, perché si potrebbe stare in silenzio tutta la sera con una persona, con un bambino, ma non ascoltare nulla perché impegnati con il pensiero a divagare, a pensare ad altro senza essere lì presenti, concentrati su chi parla. Per ascoltare è necessario essere nel momento presente disponibili per l'altro.
Un altro tema che Aceti affronta è la tematica che affronta l'avere "dentro" il bambino da parte dei genitori: per poter dire "ti voglio davvero bene" al bambino, i genitori devono poter dire di conoscerlo, ma non una conoscenza qualunque, ma una profonda, intima, sapere come egli è, come funziona, chi è. Per poter avere questa conoscenza è utile dividere la personalità del bambino in tre parti e cercare di analizzare come queste si sviluppano nei primi anni di vita: l'intelligenza, l'affettività e la socialità. Queste tre "parti" del bambino vanno esaminate distinguendo i periodi del suo sviluppo: nei primi 2 anni di vita, durante la scuola materna e poi alla scuola elementare, fino ad arrivare cioè alle soglie dell'adolescenza. Quando i genitori parlano dei comportamenti dei bambini fino ai 5-6 anni generalmente commettono un errore comune: proiettare sui comportamenti del bambino bisogni e necessità di loro stessi. Una tipica frase pronunciata dalla mamma potrebbe essere: "Il mio bambino ha fatto questo ma in realtà voleva dire quest'altro". Per conoscere un bambino fino ai 5-6 anni è necessario considerarlo come un "pianeta sconosciuto". Il bambino non è un piccolo adulto!! La conoscenza quindi passa attraverso una necessaria considerazione del bambino come un qualcosa di sconosciuto e che non risponde ai canoni adulti del comportamento.
La socialità del bambino fino ai 2 anni.
Aceti affronta l'aspetto della socialità del bambino fino ai 2 anni iniziando dai primordi della sua vita, quando era feto. Il feto durante il suo sviluppo nel grembo della mamma non vive alcuna e non sviluppa alcuna socialità, in questo periodo iniziale della sua vita il feto vive della stessa vita della mamma. Poi l'esperienza del parto e della nascita segnano un momento fondamentale quando due grandi dolori si presentano nella sua esistenza e nella vita della mamma: il dolore cosciente delle doglie per la mamma e il dolore inconscio del bambino, non percepito. Per il bambino il dolore che prova è coinvolgente, il bambino lo sente in modo molto forte. Appena nato il bambino piange e ciò potrebbe essere dovuto, come riportato da numerosi testi scientifici, da due cause: una prima potrebbe essere l'aria che entra nei polmoni per la prima volta e che provocherebbe un forte bruciore e la seconda lo schiacciamento della testa durante il parto che procurerebbe un forte dolore a livello tempiale. Dopo il parto e fino al secondo mese di vita il bambino crede di essere ancora tutt'uno con la madre, con il suo seno che gli dà il nutrimento. Attorno al secondo mese il bambino fa una scoperta straordinaria: la prima tappa sociale del suo sviluppo, scopre che lui è una cosa e il seno della madre è un'altra cosa...
Riportando qualche spunto che il dott. Aceti presenta nel suo tema "l'educazione dei figli nei primi anni di vita" vogliamo dare degli input che voi, genitori, potete fare propri ed approfondirli per conoscere ed affrontare i temi strettamente legati al primo sviluppo del bambino e per riuscire, con responsabilità e cognizione di causa, aiutarlo in un sano sviluppo caratteriale e umano.
Questa prima parte dell'intervento di Aceti è disponibile in questo video: