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AZUR è presente e attiva sul mercato da più di 35 anni. Situata tra le verdi vallate del Chianti, è una tra le maggiori aziende in Italia nel campo degli arredi per la Prima Infanzia. Realizzare cose belle, utili, che possano essere funzionali alle esigenze delle mamme e accogliere, in piena sicurezza e in grande armonia, i primi passi del bambino è la nostra mission. Creatività, artigianalità, amore per il bello. AZUR in questi anni ha raccolto le sfide di un mercato in continua evoluzione ed è cresciuta rinnovandosi continuamente e creando sempre nuove linee di prodotti. I prodotti a marchio AZUR e il “segreto” che li anima sono a disposizione nei 600 punti vendita sparsi sull’intero territorio nazionale. AZUR distribuisce i prodotti a marchio BEABA e BEBECAR sul territorio nazionale.

giovedì 30 agosto 2012

L’aggressività: un impulso naturale per crescere

Tra i 2 e i 5 anni i bambini si comportano spesso in modo aggressivo con gli altri, genitori, nonni, amichetti dell’asilo, nessuno escluso! Aggressività e atteggiamenti di rabbia mettono un po’ paura a mamma e papà: sia perché si teme che il bimbo si faccia male o faccia male ad altri bambini, sia perché si ha paura di “sbagliare” nell’educazione dei figli e di essere giudicati.
Il passo verso una serena gestione di queste situazioni è comprendere che l’aggressività dimostrata dal bambino è una forza naturale e funzionale alla sua crescita.
Certo, esiste un tipo di sentimento e comportamento aggressivo che si può definire “negativo” e che nasconde dei disagi, ovvero paure e ansie. Accade per esempio quando c’è della gelosia nei confronti del fratello o della sorella, oppure quando il bimbo vorrebbe stare con i genitori anziché con i nonni… In questi momenti, la sua paura più forte è quella di essere ignorato, quindi reagisce scatenando la sua “rabbia” per attirare l’attenzione: si arrabbia proprio con chi ama di più e con chi si prende cura di lui.
Che cosa possiamo fare? Cercare di calmarlo, parlargli con serenità e abbracciarlo, facendogli sentire che siamo là “con e per” lui. Reprimere i comportamenti aggressivi dando a essi un peso eccessivo o, al contrario, ignorarli, rischia di confondere il bambino anziché aiutarlo a capire come gestire i propri impulsi.
"L'aggressività fa parte dell'espressione primitiva dell'amore”, sono parole del pediatra e psicanalista infantile D.W.Winnicott e, in quanto tale, rappresenta anche un istintivo modo per comunicare con gli altri.
La ricerca del contatto fisico, anche con graffi e morsi, è un modo per relazionarsi, confrontarsi e distinguersi dagli altri ed è un modo per comprendere il mondo.
Come abbiamo sottolineato spesso, la strada verso l’autonomia è un’avventura, una continua “esplorazione” di ciò che lo circonda. Toccare il cibo con le mani e mordicchiare un altro bambino sono entrambi comportamenti naturali e positivi che segnano il percorso di crescita.
Detto ciò, mamma e papà, se i bambini si azzuffano, lasciateli fare!
… tenendo comunque tutti gli occhi aperti ;-) 

giovedì 16 agosto 2012

Svezzare è abituare alle novità

In inglese, lo svezzamento del bambino viene indicato con il verbo to wean che significa disabituare a qualcosa e, di conseguenza, abituare a qualcosa di nuovo.
Lo svezzamento rappresenta la prima grande tappa di crescita e autonomia.
Dopo i primi 5-6 mesi di allattamento, la mamma può iniziare a introdurre cibi solidi e a far assaggiare nuovi sapori al proprio bimbo. Questo processo di adattamento non deve essere “forzato”, anzi è fondamentale che ci sia serenità e rispetto. In questo modo, il bambino potrà acquisire le basi per affrontare altri importanti momenti della sua vita e la mamma imparerà a “lasciarlo fare da solo” [che non è cosa da poco!].
Proprio in quei mesi, il bimbo iniziare a provare molta curiosità nei confronti del mondo che lo circonda e la mamma deve assecondare l’esplorazione! Il cibo rappresenta il modo più immediato e naturale per scoprire il mondo: il bimbo lo toccherà, lo assaggerà, proverà a portare alla bocca un po’ di pappa con il cucchiaino e così, farà conquiste sia fisiche che psicologiche, vivendo il tutto con piacere e non come un obbligo.
Fisicamente, il piacere del cibo che va ingerito è molto diverso dal piacere del latte succhiato durante l’allattamento e anche per questo motivo è bene non “insistere” troppo e lasciare che il bambino ci dimostri di essere pronto alle nuove esperienze.
Non ha senso avere fretta perché l’apparato digerente di un bimbo di 5-6 mesi è ancora immaturo e non è in grado di assorbire i nutrienti presenti in certi alimenti; bisogna attendere che il riflesso della deglutizione sia acquisito per evitare che con i cibi solidi il bambino abbia una sensazione sgradevole di ostruzione o addirittura soffocamento e, di conseguenza, percepisca il mangiare come qualcosa di spiacevole; inoltre, fino ai 6 mesi, l’allattamento al seno o con latte artificiale è indispensabile per non incorrere in carenze nutritive.
Infine, è consigliato introdurre un alimento alla volta per non apportare troppe novità in un colpo solo! Il processo è lento e graduale quanto più è vissuto “secondo natura”. Quando si offre un cibo nuovo alla volta, la mamma fa sì che lui /lei prenda confidenza con la novità e riesce a capire le sue preferenze: eh sì, anche i gusti vanno rispettati, inoltre, se all’inizio il bambino rifiuta un cibo, possiamo sempre riproporglielo in una seconda fase!
L’importante è accompagnare il figlio nella scoperta del “nuovo” facendola percepire come piacevole arricchimento.

…è il caso di dire, buona pappa a tutti!


Testo consigliato:
Gianfilippo Pietra, Deliziose ricette per i primi 3 anni di vita. Perché fin dallo svezzamento il pasto sia un momento di salute e di gioia. Edizioni Red, Milano, 2004