Niente piu' biberon contententi Bisfenolo A
Ormai è da tempo che si sente parlare di questa
sigla: BPA. Dallo scorso anno si è globalmente diffusa la questione
sui presunti danni alla salute arrecati dall’esposizione alla
sostanza e così, sono state avviate le verifiche dalle varie
commissioni internazionali deputate alla salvaguardia della sicurezza
e della salute pubblica.
Innanzitutto, che cos’è il bisfenolo A?
Si tratta di una sostanza chimica usata
prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per
produrre plastiche e resine. L’esposizione al BPA attraverso gli
alimenti è dovuta al suo impiego in talune materie plastiche e altri
materiali. Ad esempio, il BPA è impiegato (sin dagli anni ’60) nel
policarbonato, un tipo di plastica rigida trasparente, utilizzato per
produrre recipienti per uso alimentare come le bottiglie per bibite,
i biberon, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e altri
recipienti di plastica. Residui di BPA possono essere presenti nelle
resine epossifenoliche, usate per produrre pellicole e rivestimenti
interni delle scatole di metallo di alimenti e bibite e per esempio
dei coperchi degli omogeneizzati. Il BPA può migrare in piccole
quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali come
quelli elencati; secondo alcuni studi, infatti, se una bottiglia in
policarbonato viene riscaldata, il BPA ha maggiore probabilità di
contaminare l’alimento.
Nel gennaio 2010 la FDA - Food & Drug
Administration - degli Stati Uniti dichiarava una certa
preoccupazione circa il potenziale effetto del BPA sul cervello, sul
comportamento e sulla prostata in neonati, bambini e ragazzi,
nonostante fosse già regolamentato il livello minimo di esposizione
umana alla sostanza. Infatti, anche in Europa, già nel 2006 l’EFSA
– European Food Safety Authority - aveva fissato per questa
sostanza una dose giornaliera tollerabile (DGT o TDI) di
0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo, ovvero una dose può
essere ingerita ogni giorno per tutta la vita senza rischi
apprezzabili. L’EFSA constatava inoltre che l’assunzione di BPA
da cibi e bevande era di gran lunga inferiore alla DGT, persino per
neonati e bambini. Ciò era stato confermato due anni più tardi.
Nel frattempo, oltreoceano continuavano le
ricerche a livello medico- scientifico, in cui si suggerivano
l’esistenza di un collegamento tra l’aumento dei livelli di BPA
urinario e una maggiore incidenza di patologie gravi, tra cui
cardiopatie e diabete, oppure di possibili danni a livello neuro-
evolutivi.
L’allarme è stato sollevato dal governo del
Canada, che nel 2009 aveva introdotto norme per mettere al bando
l’uso del policarbonato nei biberon. La Commissione Europea e
quindi l’EFSA hanno continuato a monitorare la situazione e a fare
le dovute verifiche analizzando criticamente le valutazioni sulla
sicurezza del BPA in termini di salute umana provenienti da esperti
di tutto il mondo.
Canada, Australia, Danimarca e Francia sono stati
i primi Paesi a vietare l’impiego del BPA nei biberon; nel
frattempo, negli Stati Uniti diversi Stati (tra cui Connecticut,
Minnesota, Illinois) iniziavano a mettere al bando i prodotti in
policarbonato destinati agli alimenti e venivano avviate restrizioni
nonché misure che favorissero lo sviluppo di sostanze alternative.
Ma ecco che recentemente, ci sono stati degli
sviluppi in ambito europeo e il 25 novembre 2010 la Commissione
Europea ha approvato la direttiva (2011/8/UE) fissando il 1° marzo
2011 come data per il divieto di fabbricazione di biberon in
policarbonato quindi contenenti bisfenolo A - i classici biberon di
plastica trasparente.
Dal 1° giugno 2011 inoltre è bandita anche
l’immissione sul mercato e l'importazione nell'UE di materiali e
oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con
prodotti alimentari che non siano conformi alla direttiva.
Notizia ancora più fresca ed eclatante: anche la
Cina, secondo quanto comunicato ufficialmente dal Ministero della
Sanità, sta cercando di allinearsi agli standard europei e vieterà
la vendita di contenitori di alimenti per neonati e bambini
contenenti bisfenolo A dal 1° settembre 2011. Le autorità di
Shanghai hanno promesso un aumento dei controlli una volta che il
divieto entrerà in vigore, per accertarsi che questi prodotti non
siano distribuiti.
Fonti:
http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/bisphenol.htm
http://www.fda.gov/NewsEvents/PublicHealthFocus/ucm064437.htm
http://www.ilfattoalimentare.it/bisfenolo-bpa-cina-vietato-biberon-standard-europei.html
http://www.liberavox.it/home/index.php/ambiente/46-ambiente/72-dal-1-marzo-2011q-biberon-free-bpaq
Il Giornale dell’Infanzia, pag. 33, marzo 2011,
Sfera Editore.