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venerdì 24 giugno 2011

BPA FREE


Niente piu' biberon contententi Bisfenolo A
Ormai è da tempo che si sente parlare di questa sigla: BPA. Dallo scorso anno si è globalmente diffusa la questione sui presunti danni alla salute arrecati dall’esposizione alla sostanza e così, sono state avviate le verifiche dalle varie commissioni internazionali deputate alla salvaguardia della sicurezza e della salute pubblica.

Innanzitutto, che cos’è il bisfenolo A?
Si tratta di una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine. L’esposizione al BPA attraverso gli alimenti è dovuta al suo impiego in talune materie plastiche e altri materiali. Ad esempio, il BPA è impiegato (sin dagli anni ’60) nel policarbonato, un tipo di plastica rigida trasparente, utilizzato per produrre recipienti per uso alimentare come le bottiglie per bibite, i biberon, le stoviglie di plastica (piatti e tazze) e altri recipienti di plastica. Residui di BPA possono essere presenti nelle resine epossifenoliche, usate per produrre pellicole e rivestimenti interni delle scatole di metallo di alimenti e bibite e per esempio dei coperchi degli omogeneizzati. Il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali come quelli elencati; secondo alcuni studi, infatti, se una bottiglia in policarbonato viene riscaldata, il BPA ha maggiore probabilità di contaminare l’alimento.

Nel gennaio 2010 la FDA - Food & Drug Administration - degli Stati Uniti dichiarava  una certa preoccupazione circa il potenziale effetto del BPA sul cervello, sul comportamento e sulla prostata in neonati, bambini e ragazzi, nonostante fosse già regolamentato il livello minimo di esposizione umana alla sostanza. Infatti, anche in Europa, già nel 2006 l’EFSA – European Food Safety Authority - aveva fissato per questa sostanza una dose giornaliera tollerabile (DGT o  TDI) di 0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo, ovvero una dose può essere ingerita ogni giorno per tutta la vita senza rischi apprezzabili. L’EFSA constatava inoltre che l’assunzione di BPA da cibi e bevande era di gran lunga inferiore alla DGT, persino per neonati e bambini. Ciò era stato confermato due anni più tardi.

Nel frattempo, oltreoceano continuavano le ricerche a livello medico- scientifico, in cui si suggerivano l’esistenza di un collegamento tra l’aumento dei livelli di BPA urinario e una maggiore incidenza di patologie gravi, tra cui cardiopatie e diabete, oppure di possibili danni a livello neuro- evolutivi.
L’allarme è stato sollevato dal governo del Canada, che nel 2009 aveva introdotto norme per mettere al bando l’uso del policarbonato nei biberon. La Commissione Europea e quindi l’EFSA hanno continuato a monitorare la situazione e a fare le dovute verifiche analizzando criticamente le valutazioni sulla sicurezza del BPA in termini di salute umana provenienti da esperti di tutto il mondo.

Canada, Australia, Danimarca e Francia sono stati i primi Paesi a vietare l’impiego del BPA nei biberon; nel frattempo, negli Stati Uniti diversi Stati (tra cui Connecticut, Minnesota, Illinois) iniziavano a mettere al bando i prodotti in policarbonato destinati agli alimenti e venivano avviate restrizioni nonché misure che favorissero lo sviluppo di sostanze alternative.

Ma ecco che recentemente, ci sono stati degli sviluppi in ambito europeo e il 25 novembre 2010 la Commissione Europea ha approvato la direttiva (2011/8/UE) fissando il 1° marzo 2011 come data per il divieto di fabbricazione di biberon in policarbonato quindi contenenti bisfenolo A - i classici biberon di plastica trasparente.
Dal 1° giugno 2011 inoltre è bandita anche l’immissione sul mercato e l'importazione nell'UE di materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con prodotti alimentari che non siano conformi alla direttiva.

Notizia ancora più fresca ed eclatante: anche la Cina, secondo quanto comunicato ufficialmente dal Ministero della Sanità, sta cercando di allinearsi agli standard europei e vieterà la vendita di contenitori di alimenti per neonati e bambini contenenti bisfenolo A dal 1° settembre 2011. Le autorità di Shanghai hanno promesso un aumento dei controlli una volta che il divieto entrerà in vigore, per accertarsi che questi prodotti non siano distribuiti.

Fonti:
http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/bisphenol.htm
http://www.fda.gov/NewsEvents/PublicHealthFocus/ucm064437.htm
http://www.ilfattoalimentare.it/bisfenolo-bpa-cina-vietato-biberon-standard-europei.html
http://www.liberavox.it/home/index.php/ambiente/46-ambiente/72-dal-1-marzo-2011q-biberon-free-bpaq
Il Giornale dell’Infanzia, pag. 33, marzo 2011, Sfera Editore.