A qualche settimana di distanza dalla XIII
Giornata dell’Allattamento Materno promossa dalla Leche
Legue, vediamo insieme quali sono i principi su cui si fonda la missione di
questa associazione di volontariato e tocchiamo alcuni aspetti sociali legati
all’esperienza dell’allattamento.
Innanzitutto, si considera l’allattamento come il
modo più naturale ed efficace per la madre di capire e soddisfare i
bisogni del bambino. Il necessario contatto e lo “stare assieme” permettono a
mamma e bebè di stabilire una buona relazione e, da un punto di vista fisico,
consentono la produzione del latte materno. Quest’ultimo è in assoluto il
miglior nutrimento per il neonato, almeno fino ai primi sei mesi di vita.
Idealmente, sarà il bambino stesso a non manifestare più il suo bisogno di
essere allattato.
Sembra che la condizione durante il parto, quindi uno
stato consapevole e attivo della madre in quel momento, influisca sul positivo
avvio dell’esperienza dell’allattamento. Inoltre, è fondamentale l’appoggio e
l’aiuto del padre il cui speciale rapporto con madre e figlio fa sì che si
rafforzino i legami. Infine, è bene ricordare l’importanza di una buona
alimentazione da parte della mamma.
«L’allattamento materno è la fonte naturale di
nutrimento e di sicurezza per il tuo bambino; per molte madri è il
completamento della propria natura di donna». [L’arte dell’allattamento
materno, La Leche Legue, seconda edizone italiana, 2005].
Molte donne in dolce attesa si chiedono “Potrò
allattare?”. In tempi recenti, nella nostra società, si è insinuata l’idea
che non tutte le mamme abbiano le “risorse” per nutrire il bambino con il
proprio latte. Al contrario, l’incapacità reale di produrre latte è rarissima.
Eventuali difficoltà possono sopraggiungere a causa di circostanze vissute e
dipendono piuttosto dall’efficienza del meccanismo stesso dell’allattamento in
quanto la produzione di latte si adegua alle necessità.
Insomma, più si conosce la lattazione umana più ci si
rende conto che i problemi riscontrati spesso derivano dall’assenza di informazioni
corrette su come gestire bene l’allattamento e dalla mancanza di una
cultura a suo sostegno.
I modelli proposti dalla società possono confondere i
neogenitori e possono essere distanti dalle loro personali aspettative ed
intuizioni. Così, le frequenti pressioni sociali possono
rendere difficile un’esperienza magnifica e naturale come quella
dell’allattamento.
Per quanto riguarda, ad esempio, la famiglia d’origine
va considerato che la nascita di un bambino apporta dei cambiamenti per tutti i
componenti della famiglia. È una fase delicata che richiede maturazione da
parte di tutti i membri della famiglia, sia quella nuova sia quella d’origine,
al fine di evitare che il confronto tra esperienze diverse si trasformi in
dubbio o in conflitto anziché diventare un momento di arricchimento e crescita.
Ogni mamma, ogni genitore deve poter ricercare il
proprio modo di essere genitore. «Chi sceglie l’allattamento a richiesta,
lo svezzamento libero, il seguire i bisogni e i ritmi del bambino, deve
rinunciare a priori a seguire un modello prestabilito di comportamento, basato
sui luoghi comuni, uguali per tutti, che la società propone come modelli
genitoriali». [L’arte dell’allattamento materno, ibid., p. 94]
L’amore e il rispetto per se stessi e
per il bimbo non possono che rendere semplici e meravigliose le cure durante la
primissima fase dell’infanzia.