La scuola e l'adolescenza
Concludiamo con con questo terzo articolo la
trattazione del tema dell'educazione come proposto dell'Abate
Sebastian Kneipp nel libro dal titolo "La cura Kneipp"
pubblicato da "La casa verde". Così Kneipp tratta il tema
della famiglia, della scuola e dell'adolescenza...
La prima scuola: la famiglia
Per il parroco Kneipp: «Tutta la vita è una
scuola; giorno per giorno ognuno va a questa scuola, giorno per
giorno ciascuno può imparare ed esercitarsi e tutto ciò dura fino
alla morte. Felice colui che è capace e si sforza di fare proprio
ciò che è utile, salutare e necessario».
L'uomo nella vita può apprendere il bene o il male: felice colui che segue solo la scuola del bene.
La prima scuola è la casa paterna.
Il bambino infatti è in tutto simile a un seme, non si vede a che grossa pianta può dare origine. Come il corpo di un bambino è minuscolo in confronto a quello di un adulto, così è piccola anche la sua mente in confronto a quella di un uomo; tuttavia appena incomincia a parlare egli non si accontenta di osservare la realtà, ma inizia ben presto a porre domande riguardo a essa.
I suoi primi maestri sono i genitori, a cui lo sguardo dei piccoli è sempre rivolto. I genitori non devono dunque accontentarsi di istruire il bambino con le parole, ma devono insegnare con l'esempio qual è la via da seguire e come ci si deve comportare. È istintivo per i bambini cercare di assomigliare ai genitori, dai quali essi apprenderanno facilmente a distinguere il bene dal male, a credere nei valori universali e nell'attività lavorativa che allontana la noia, i vizi e la miseria. L'insegnamento dei genitori, infatti, è il più caro e penetra in profondità nei giovani cuori.
Dopo aver insegnato ai figli a conoscere Dio e ad adeguarsi alle sue leggi, i genitori devono istruire i bambini riguardo al valore del lavoro. È cosa innata del resto nei piccoli il voler lavorare; quando vedono i genitori impegnati in qualche compito i bambini desiderano istintivamente imitarli. Da qui l'enorme importanza dell'esempio. Non si deve naturalmente pretendere che i bambini nei primi anni di vita si assumano responsabilità eccessive, in quanto fatiche protratte e difficili li intristirebbero ed essi non potrebbero crescere sani e robusti.
L'uomo nella vita può apprendere il bene o il male: felice colui che segue solo la scuola del bene.
La prima scuola è la casa paterna.
Il bambino infatti è in tutto simile a un seme, non si vede a che grossa pianta può dare origine. Come il corpo di un bambino è minuscolo in confronto a quello di un adulto, così è piccola anche la sua mente in confronto a quella di un uomo; tuttavia appena incomincia a parlare egli non si accontenta di osservare la realtà, ma inizia ben presto a porre domande riguardo a essa.
I suoi primi maestri sono i genitori, a cui lo sguardo dei piccoli è sempre rivolto. I genitori non devono dunque accontentarsi di istruire il bambino con le parole, ma devono insegnare con l'esempio qual è la via da seguire e come ci si deve comportare. È istintivo per i bambini cercare di assomigliare ai genitori, dai quali essi apprenderanno facilmente a distinguere il bene dal male, a credere nei valori universali e nell'attività lavorativa che allontana la noia, i vizi e la miseria. L'insegnamento dei genitori, infatti, è il più caro e penetra in profondità nei giovani cuori.
Dopo aver insegnato ai figli a conoscere Dio e ad adeguarsi alle sue leggi, i genitori devono istruire i bambini riguardo al valore del lavoro. È cosa innata del resto nei piccoli il voler lavorare; quando vedono i genitori impegnati in qualche compito i bambini desiderano istintivamente imitarli. Da qui l'enorme importanza dell'esempio. Non si deve naturalmente pretendere che i bambini nei primi anni di vita si assumano responsabilità eccessive, in quanto fatiche protratte e difficili li intristirebbero ed essi non potrebbero crescere sani e robusti.
Occorrerà inoltre che i genitori insegnino ai
propri figli la necessità di sopportare con coraggio le sofferenze
della vita, qualora non sia possibile allontanarle, e anche in questo
compito riveste grande importanza l'esempio, l'atteggiamento che gli
adulti, assumono di fronte alle inevitabili difficoltà della vita.
I genitori hanno il compito di vegliare sui propri figli, senza opprimerli, e di evitare, per quanto possibile, che vengano in contatto con persone che potrebbero avere verso di loro comportamenti antieducativi.
Una buona educazione darà sicuramente frutti gioiosi per i genitori come per i figli, porterà gioie e consolazioni; mentre un'educazione mal riuscita genererà giovani scontenti di sé, che procureranno dispiaceri anche profondi ai genitori, ai quali amareggeranno e addirittura abbrevieranno la vita.
I genitori hanno il compito di vegliare sui propri figli, senza opprimerli, e di evitare, per quanto possibile, che vengano in contatto con persone che potrebbero avere verso di loro comportamenti antieducativi.
Una buona educazione darà sicuramente frutti gioiosi per i genitori come per i figli, porterà gioie e consolazioni; mentre un'educazione mal riuscita genererà giovani scontenti di sé, che procureranno dispiaceri anche profondi ai genitori, ai quali amareggeranno e addirittura abbrevieranno la vita.
La seconda scuola
I bambini prestano attenzione per un tempo breve,
poi si annoiano, ma il loro interesse viene prontamente destato da un
nuovo argomento. Per natura infatti i giovani sono avidi di sapere,
vogliono imparare e imparano con gioia, ma quando mostrano con il
loro comportamento che non riescono a seguire la lezione è inutile
insistere nell'impartirla: sarebbe tempo sprecato.
Durante il periodo scolastico l'educazione a casa deve naturalmente proseguire: ai ragazzi andranno richiesti piccoli doveri, non troppo gravosi, che si imparano in tenera età o mai più. I ragazzi di questa età non devono solo assistere al lavoro dei genitori, devono anche impararlo e seguirlo.
A circa sei anni incomincia per i bambini la seconda scuola, ove vengono istruiti in quegli argomenti la cui conoscenza è richiesta nella vita. La prima e importantissima educazione che viene impartita a casa deve solo essere continuata ed estesa da questa seconda scuola, che dovrebbe condurre il ragazzo a un livello di cultura tale per cui egli sia in grado da solo di continuare a istruirsi e coltivare i suoi interessi. Ciò non avverrà se si pretenderà in ambito scolastico più di quanto gli allievi sono in grado di dare.
Una buona scuola non dovrebbe richiedere uno sforzo eccessivo ai ragazzi, non dovrebbe essere vissuta come un peso, dovrebbe al contrario entusiasmare e costituire un momento di felicità. Solo in tal modo, sostiene il parroco Kneipp, il desiderio di conoscenza verrà accresciuto.
Coloro a cui viene richiesto uno sforzo troppo gravoso, infatti, desiderano solo disfarsi del peso che sopportano e rifiutano colui che lo impone.
Spesso i programmi scolastici sono troppo vasti e richiedono una costanza nell'applicazione che in età giovanile è facilmente assente. Per i ragazzi è già una fatica resistere per alcune ore seduti e dopo un po'di tempo non sono più in grado di prestare attenzione alle spiegazioni: a questo punto ogni insegnamento è vano e ciò che comprendono è solo la grande noia.
Durante il periodo scolastico l'educazione a casa deve naturalmente proseguire: ai ragazzi andranno richiesti piccoli doveri, non troppo gravosi, che si imparano in tenera età o mai più. I ragazzi di questa età non devono solo assistere al lavoro dei genitori, devono anche impararlo e seguirlo.
A circa sei anni incomincia per i bambini la seconda scuola, ove vengono istruiti in quegli argomenti la cui conoscenza è richiesta nella vita. La prima e importantissima educazione che viene impartita a casa deve solo essere continuata ed estesa da questa seconda scuola, che dovrebbe condurre il ragazzo a un livello di cultura tale per cui egli sia in grado da solo di continuare a istruirsi e coltivare i suoi interessi. Ciò non avverrà se si pretenderà in ambito scolastico più di quanto gli allievi sono in grado di dare.
Una buona scuola non dovrebbe richiedere uno sforzo eccessivo ai ragazzi, non dovrebbe essere vissuta come un peso, dovrebbe al contrario entusiasmare e costituire un momento di felicità. Solo in tal modo, sostiene il parroco Kneipp, il desiderio di conoscenza verrà accresciuto.
Coloro a cui viene richiesto uno sforzo troppo gravoso, infatti, desiderano solo disfarsi del peso che sopportano e rifiutano colui che lo impone.
Spesso i programmi scolastici sono troppo vasti e richiedono una costanza nell'applicazione che in età giovanile è facilmente assente. Per i ragazzi è già una fatica resistere per alcune ore seduti e dopo un po'di tempo non sono più in grado di prestare attenzione alle spiegazioni: a questo punto ogni insegnamento è vano e ciò che comprendono è solo la grande noia.
La scuola degli adolescenti
Gli anni della fanciullezza somigliano ai bei
giorni di primavera che ben presto scompaiono; segue un'altra epoca
che porta nuovi doveri. Negli anni dell'adolescenza l'esperienza
degli adulti deve venire in aiuto ai giovani che fino a ora erano
timidi e stavano volentieri vicino ai genitori, mentre ora vogliono
aprirsi verso il mondo, vedere tutto, udire tutto e avere relazioni
più estese.
È questo un momento delicato in cui i genitori devono stare particolarmente vicini ai figli, non per opprimerli ma per proteggerli. Un bravo genitore deve badare con particolare cura in questo periodo alle relazioni che i figli intrattengono, in quanto è questo il momento in cui s'imposta la propria esistenza, si decide se scegliere la via dell'umiltà o quella della superbia, se prediligere la semplicità oppure la vanità, le virtù o i vizi.
Come i giovani alberi che si piantano in giardino per crescere bene hanno almeno inizialmente necessità di un fermo sostegno e di corrette potature di formazione, così i giovani devono trovare nei genitori il loro sostegno. Come gli alberi vengono rovinati dal vento, se viene a mancare loro il sostegno, così i giovani si perdono facilmente se viene mancare loro una guida sicura.
Questi anni giovanili infatti sono pericolosi almeno quanto sono belli e occorre che i genitori siano vigili e non si facciano travolgere dall'affetto ma riescano a vedere la realtà. È importante prevenire comportamenti sbagliati e accorgersi immediatamente se un giovane imbocca una cattiva strada, perché in seguito è ben difficile riuscire ad aiutare chi si è messo nei guai; infatti, quando la via imboccata è quella sbagliata i ragazzi in breve tempo divengono ostinati e insensibili a qualunque consiglio ed è quindi estremamente difficile prestare loro aiuto.
In ogni famiglia valida si insegnerà ai ragazzi ad apprezzare un tipo di vita semplice, a ricercare solo ciò che è utile e necessario, lasciando da parte la vanità e il lusso.
Si devono impartire prima gli insegnamenti essenziali: non vanno mai trascurati l'amore per la pulizia, la semplicità di vita, la moderazione e la parsimonia, in quanto chi è stato allevato secondo questi principi saprà trarsi d'impiccio in qualunque situazione, adattandosi a quello che la vita richiede.
La religione inoltre, se profondamente impressa nell'animo, sarà una forte consolazione in tutti i momenti cupi dell'esistenza.
È questo un momento delicato in cui i genitori devono stare particolarmente vicini ai figli, non per opprimerli ma per proteggerli. Un bravo genitore deve badare con particolare cura in questo periodo alle relazioni che i figli intrattengono, in quanto è questo il momento in cui s'imposta la propria esistenza, si decide se scegliere la via dell'umiltà o quella della superbia, se prediligere la semplicità oppure la vanità, le virtù o i vizi.
Come i giovani alberi che si piantano in giardino per crescere bene hanno almeno inizialmente necessità di un fermo sostegno e di corrette potature di formazione, così i giovani devono trovare nei genitori il loro sostegno. Come gli alberi vengono rovinati dal vento, se viene a mancare loro il sostegno, così i giovani si perdono facilmente se viene mancare loro una guida sicura.
Questi anni giovanili infatti sono pericolosi almeno quanto sono belli e occorre che i genitori siano vigili e non si facciano travolgere dall'affetto ma riescano a vedere la realtà. È importante prevenire comportamenti sbagliati e accorgersi immediatamente se un giovane imbocca una cattiva strada, perché in seguito è ben difficile riuscire ad aiutare chi si è messo nei guai; infatti, quando la via imboccata è quella sbagliata i ragazzi in breve tempo divengono ostinati e insensibili a qualunque consiglio ed è quindi estremamente difficile prestare loro aiuto.
In ogni famiglia valida si insegnerà ai ragazzi ad apprezzare un tipo di vita semplice, a ricercare solo ciò che è utile e necessario, lasciando da parte la vanità e il lusso.
Si devono impartire prima gli insegnamenti essenziali: non vanno mai trascurati l'amore per la pulizia, la semplicità di vita, la moderazione e la parsimonia, in quanto chi è stato allevato secondo questi principi saprà trarsi d'impiccio in qualunque situazione, adattandosi a quello che la vita richiede.
La religione inoltre, se profondamente impressa nell'animo, sarà una forte consolazione in tutti i momenti cupi dell'esistenza.