Informazioni personali

La mia foto
AZUR è presente e attiva sul mercato da più di 35 anni. Situata tra le verdi vallate del Chianti, è una tra le maggiori aziende in Italia nel campo degli arredi per la Prima Infanzia. Realizzare cose belle, utili, che possano essere funzionali alle esigenze delle mamme e accogliere, in piena sicurezza e in grande armonia, i primi passi del bambino è la nostra mission. Creatività, artigianalità, amore per il bello. AZUR in questi anni ha raccolto le sfide di un mercato in continua evoluzione ed è cresciuta rinnovandosi continuamente e creando sempre nuove linee di prodotti. I prodotti a marchio AZUR e il “segreto” che li anima sono a disposizione nei 600 punti vendita sparsi sull’intero territorio nazionale. AZUR distribuisce i prodotti a marchio BEABA e BEBECAR sul territorio nazionale.

giovedì 28 giugno 2012

Allattamento: la composizione del latte materno (parte II)


Eravamo rimasti al lattosio…

Ci sono tanti altri elementi presenti nel latte materno, assolutamente essenziali per la crescita e la salute del bambino come, ad esempio, vitamine e ferro. In particolare quando parliamo di vitamine e minerali, dobbiamo considerare che l’organismo necessita di “proporzioni bilanciate” di sostanze e che le conseguenze dell’”abbondanza” equivalgono a quelle della “mancanza”. Il lattante normalmente non ha bisogno di integrazioni che potrebbero anzi alterare l’equilibrio del suo metabolismo. Il ferro è presente in piccola quantità nel latte della mamma, eppure quella piccola quantità viene assimilata in modo ottimale dal neonato. Del ferro contenuto nelle formule di alimenti arricchite il bambino ne assimila solo il 4% contro il 50% di quello assunto con l’allattamento al seno.


Lo stesso principio e funzionamento equivalgono per lo zinco. Lo zinco presente nel latte umano viene assorbito con più facilità e ciò non dipende dal fatto che sia presente in minor quantità rispetto ai succedanei del latte materno derivati dal latte vaccino. Nel caso in cui la madre abbia un’insufficienza di zinco, potrebbe essere utile somministrare un’integrazione alla madre stessa.


La vitamina C è complice dell’assorbimento del ferro. Questa vitamina non viene immagazzinata nell’organismo quindi la mamma deve integrare la sua scorta di vitamina C ogni giorno, principalmente mangiando frutta e verdura. È sconsigliato dare integratori direttamente al bambino.

Importantissimi anche calcio e fosforo. Come è noto, il latte di mucca ha una grossa riserva di calcio, eppure gli elementi coinvolti nella formazione di denti e ossa robuste sono presenti in proporzioni diverse. Quando all’inizio del ‘900 si diffuse l’alimentazione artificiale negli Stati Uniti, aumentò anche il rachitismo nei bambini e più tardi si comprese che un’alta concentrazione di calcio nel sangue doveva essere congiunta alla presenza di un giusto quantitativo di vitamina D. Allora, anche il latte derivato venne integrato con questa essenziale vitamina.

Allo stesso tempo, è importante che il bambino stia al sole e alla luce del giorno poiché è questa ad attivare la formazione della vitamina D.

Calcio, vitamina D ma anche fosforo e metabolismo dei grassi. Calcio e fosforo infatti sono una coppia “indissolubile” ed essenziale e i grassi, se non assorbiti e utilizzati possono reagire negativamente con il calcio presente nell’apparato digestivo del neonato.
Il fluoro contenuto nel latte materno è quello strettamente legato al fabbisogno del neonato. Mentre per quanto riguarda gli integratori di fluoro, i pediatri sconsigliano di somministrarli ai piccoli con meno di 6 mesi, perché possono causare irrequietezza.


Vitamine B6 e B12 sono indispensabili per il sistema nervoso e il funzionamento neurologico. È importante che sia la mamma stessa a non averne carenza e a questo aspetto giova un’alimentazione che include anche alimenti di origine animale (o integratori nel caso in cui la mamma conduca una dieta esclusivamente vegetale).

Infine, il latte materno contiene enzimi, ormoni e fattori della crescita, per alcuni dei quali il ruolo nella fisiologia neonatale è ancora da determinare.


[L’arte dell’allattamento materno, La Leche Legue, seconda edizone
italiana, 2005]

martedì 26 giugno 2012

Allattamento: la composizione del latte materno (parte I)


«Crescere è un lavoro serio per il bambino ed il latte materno gli fornisce da solo tutto ciò di cui ha bisogno, fino all’introduzione di cibi solidi nella dieta, all’incirca verso i sei mesi; anche dopo di allora, il latte materno rimarrà la sua principale fonte di nutrimento per gran parte del primo anno».


Nel prezioso manuale L’arte dell’allattamento materno de La Leche Legue -di cui abbiamo iniziato a parlare in alcuni dei post precedenti – un capitolo è tutto dedicato alla composizione del latte materno e a come i suoi nutrienti proteggano la salute del bambino. È importante che una futura o neo- mamma conosca a fondo i diversi aspetti dell’allattamento comprese le proprietà del latte materno, naturalmente diverse dal latte degli altri mammiferi poiché è diversa la crescita del cucciolo.


Le proteine sono le sostanze che più delle altre distinguono una specie dall’altra: la caseina del latte di mucca è più difficile da digerire per il neonato, inoltre ha un minore valore nutritivo rispetto alle sieroproteine di cui è ricco il latte materno, che al contrario sono perfettamente adatte all’apparato digerente del bimbo.

Gli amminoacidi sono contenuti nelle proporzioni adeguate alla crescita del bambino; una di queste, la taurina, praticamente assente nel latte vaccino e nel latte di capra, sembra avere un ruolo importante nello sviluppo del tessuto cerebrale e della retina.
I grassi sono una riserva di energia sotto forma di calorie. Lo strato di grasso protegge il bambino dalle perdite di calore e fa sì che abbia una pelle sana e morbida e una carne soda al tatto. «Le madri gravemente malnutrite e prive di riserve di grasso alle quali attingere tendono a produrre un latte ancora accettabile, ma con un contenuto un po’ più basso di grassi, rispetto a quello delle madri en nutrite, sebbene il contenuto di lattosio e di proteine del loro latte sia ancora nella norma». Un aspetto molto interessante è che la quantità dei grassi nel latte materno varia da un giorno all’altro, da poppata a poppata, e può addirittura cambiare nel corso della poppata: infatti, la concentrazione di grasso aumenta quando, con il riflesso di emissione, il “secondo” latte viene reso disponibile. È per questa ragione che è di gran lunga preferibile che il bimbo abbia finito di poppare ad un seno prima di passare all’altro, perché ha bisogno del latte ricco di grassi che arriva “in un secondo momento” nel corso di una poppata.
Naturalmente, il tipo e le proporzioni di grassi nel latte variano a seconda sella dieta materna.
Il grasso, fondamentale per i tessuti cerebrali e il sistema nervoso, deve essere assorbito per essere utilizzato dall’organismo in modo efficiente. Concorre all’assorbimento dei grassi l’enzima chiamato lipasi, presente anch’esso nel latte materno.
Come proteine e grassi, anche il lattosio è un componente nutritivo essenziale. In qualità di carboidrato è una fonte immediata di energia, ma questo non è l’unico ruolo del lattosio. Il latte materno contiene una volta e mezza quello presente nel latte vaccino. Il contenuto di zuccheri del latte di mucca viene aumentato per essere usato nell’alimentazione del bambino e in molti casi viene usato saccarosio, zucchero da tavola, che a differenza del lattosio provoca sbalzi nella concentrazione di zuccheri nel sangue. Inoltre, il lattosio favorisce l’assorbimento dei sali minerali e, in particolare, del calcio e determina le condizioni ambientali dell’intestino del bambino, favorendo la crescita di un gruppo selezionato di batteri “buoni” ed evitando la formazione dei batteri indesiderati che causano la diarrea.
Nel prossimo post, continueremo a parlare delle componenti del latte materno e approfondiremo vitamine, ferro, zinco, calcio, fosforo, fluoro…