Nel precedente post abbiamo accennato al concetto
di “genitorialità”. Vediamo un po' di capire che cosa
rappresenta.
Di certo, in questa sede non potremo esaurire
tutti i suoi significati e le tematiche connesse. La nostra non è
una pretesa di completezza né tantomeno vogliamo fare didattica
spicciola. L’unica volontà è quella di affrontare argomenti utili
alle mamme e ai papà che ci seguono, fornire spunti di riflessione e
approfondimento, ma soprattutto, affrontare assieme il ruolo di
genitori in modo consapevole e sereno.
Così come si evolve il ruolo del genitore, si
evolve negli anni il concetto di genitorialità, trovando nuove
ramificazioni e spessori a seconda dell’ambito in cui viene
applicato (psicologia, psicodinamica, psicopedagogia, ricerca
clinica, dinamiche psicosociali e così via).
Da un punti di vista “formativo” e quindi
psicopedagogico, la genitorialità rappresenta il «continuo
apprendistato per imparare l'arte di essere genitori» (Gianluigi
Visentini, Definizione e funzioni della genitorialità).
Questo approccio vede il ruolo del genitore come un processo dinamico
attraverso il quale si impara a prendersi cura del figlio e a
rispondere ai suoi bisogni, sempre diversi a seconda della fase
evolutiva. Naturalmente, ciò non fa che riattivare bisogni ed
angosce che fanno parte della propria storia evolutiva, proprio
perché la crescita umana è fatta di stadi che si ripetono nel corso
della vita.
Da un punto di vista prettamente psicologico, si
può dire che la genitorialità sia una parte fondante della
personalità di ciascuno: uno “spazio psicodinamico” che inizia a
formarsi nell'infanzia quando a poco a poco interiorizziamo i
comportamenti, i messaggi verbali e non-verbali, le aspettative, i
desideri, le fantasie dei nostri genitori.
Dal punto di vista della crescita evolutiva -come
scrive Visentini citando Erikson - uno degli stadi della persona è
la genitorialità (o generatività) ed esso rappresenta il passaggio
dal legame di attaccamento con i propri genitori (”essere oggetto
di cura”) a quello nei confronti del partner (reciprocità intesa
come “mi prendo cura di te come tu ti prendi cura di me”) per
giungere, infine, al realizzarsi di una nuova modalità
unidirezionale in senso inverso, ovvero il generare una nuova vita di
cui prendersi cura (“mi prenderò sempre cura di te, figlio,
qualsiasi persona tu sarai”). Appare chiaro come la genitorialità
non comprenda solo gli aspetti individuali e della personalità, ma
anche gli aspetti di coppia e quindi della relazione tra i partner
che condividono il ruolo genitoriale. «E' il legame di coppia che
rappresenta lo snodo del passaggio da “oggetto di cura” a
“caregiver”».
Come ogni stadio evolutivo della crescita, anche
la genitorialità – forse il momento evolutivo più maturo dal
punto di vista psicologico, affettivo e relazionale – è
accompagnato da difficoltà, contraddizioni, ricerche, crisi,
integrazioni. Quindi lo “spaesamento” nel diventare genitori è
normale e sano, anche perché non si tratta di qualcosa di innato
(quale può essere invece l’istinto materno e paterno), piuttosto,
quella della genitorialità è una “funzione” composta da tante
altre sub-funzioni alla quale mettersi al servizio in modo
consapevole e responsabile. Il primo aspetto da riconoscere è che
nostro figlio non è un oggetto di cura bensì è un Soggetto in
Creazione (dott.ssa Maria Marcella Cingolani, La
Genitorialità) che va rispettato nel suo percorso di crescita.
La presenza responsabile del genitore, secondo questo approccio, non
è né impositiva né lassista, bensì propositiva ed accogliente,
«una presenza in grado di ascoltare, in grado di dialogare, in grado
di dare il giusto valore a quel tempo che ad ogni figlio è
necessario e vitale per cercarsi, per trovarsi, per costruirsi».
In conclusione, comprendiamo come non
si possa essere genitori sempre allo stesso modo perché, a seconda
dell’età dei figli, è necessario assolvere compiti differenti e
adottare/adattare le proprie modalità comunicative ed interattive.
Lo “stile educativo” va rivisitato con dinamicità (dott.ssa
Laura Tullio, Cos’è la genitorialità?).
Un caro saluto a tutti i nostri “Apprendisti
Mamma e Papà”!
Al prossimo aggiornamento.
Fonti