In inglese, lo svezzamento del
bambino viene indicato con il verbo to wean che significa disabituare a
qualcosa e, di conseguenza, abituare a qualcosa di nuovo.
Lo svezzamento rappresenta la prima
grande tappa di crescita e autonomia.
Dopo i primi 5-6 mesi di
allattamento, la mamma può iniziare a introdurre cibi solidi e a far assaggiare
nuovi sapori al proprio bimbo. Questo processo di adattamento non deve essere
“forzato”, anzi è fondamentale che ci sia serenità
e rispetto. In questo modo, il bambino potrà acquisire le basi per
affrontare altri importanti momenti della sua vita e la mamma imparerà a “lasciarlo
fare da solo” [che non è cosa da poco!].
Proprio in quei mesi, il bimbo
iniziare a provare molta curiosità
nei confronti del mondo che lo circonda e la mamma deve assecondare
l’esplorazione! Il cibo rappresenta il
modo più immediato e naturale per scoprire il mondo: il bimbo lo toccherà,
lo assaggerà, proverà a portare alla bocca un po’ di pappa con il cucchiaino e
così, farà conquiste sia fisiche che psicologiche, vivendo il tutto con piacere
e non come un obbligo.
Fisicamente, il piacere del cibo
che va ingerito è molto diverso dal piacere del latte succhiato durante
l’allattamento e anche per questo motivo è bene non “insistere” troppo e
lasciare che il bambino ci dimostri di essere pronto alle nuove esperienze.
Non ha senso avere fretta perché l’apparato digerente di un bimbo di 5-6 mesi è ancora
immaturo e non è in grado di assorbire i nutrienti presenti in certi alimenti;
bisogna attendere che il riflesso della deglutizione sia acquisito per evitare
che con i cibi solidi il bambino abbia una sensazione sgradevole di ostruzione
o addirittura soffocamento e, di conseguenza, percepisca il mangiare come
qualcosa di spiacevole; inoltre, fino ai 6 mesi, l’allattamento al seno o con
latte artificiale è indispensabile per non incorrere in carenze nutritive.
Infine, è consigliato introdurre
un alimento alla volta per non apportare troppe novità in un colpo solo! Il
processo è lento e graduale quanto più è vissuto “secondo natura”. Quando si
offre un cibo nuovo alla volta, la mamma fa sì che lui /lei prenda confidenza
con la novità e riesce a capire le sue preferenze: eh sì, anche i gusti vanno
rispettati, inoltre, se all’inizio il bambino rifiuta un cibo, possiamo sempre
riproporglielo in una seconda fase!
L’importante è accompagnare il
figlio nella scoperta del “nuovo” facendola percepire come piacevole arricchimento.
…è il caso di dire, buona pappa a
tutti!
Testo consigliato:
Gianfilippo Pietra, Deliziose ricette per i primi 3 anni di
vita. Perché fin dallo svezzamento il pasto sia un momento di salute e di gioia.
Edizioni Red, Milano, 2004
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