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giovedì 28 giugno 2012

Allattamento: la composizione del latte materno (parte II)


Eravamo rimasti al lattosio…

Ci sono tanti altri elementi presenti nel latte materno, assolutamente essenziali per la crescita e la salute del bambino come, ad esempio, vitamine e ferro. In particolare quando parliamo di vitamine e minerali, dobbiamo considerare che l’organismo necessita di “proporzioni bilanciate” di sostanze e che le conseguenze dell’”abbondanza” equivalgono a quelle della “mancanza”. Il lattante normalmente non ha bisogno di integrazioni che potrebbero anzi alterare l’equilibrio del suo metabolismo. Il ferro è presente in piccola quantità nel latte della mamma, eppure quella piccola quantità viene assimilata in modo ottimale dal neonato. Del ferro contenuto nelle formule di alimenti arricchite il bambino ne assimila solo il 4% contro il 50% di quello assunto con l’allattamento al seno.


Lo stesso principio e funzionamento equivalgono per lo zinco. Lo zinco presente nel latte umano viene assorbito con più facilità e ciò non dipende dal fatto che sia presente in minor quantità rispetto ai succedanei del latte materno derivati dal latte vaccino. Nel caso in cui la madre abbia un’insufficienza di zinco, potrebbe essere utile somministrare un’integrazione alla madre stessa.


La vitamina C è complice dell’assorbimento del ferro. Questa vitamina non viene immagazzinata nell’organismo quindi la mamma deve integrare la sua scorta di vitamina C ogni giorno, principalmente mangiando frutta e verdura. È sconsigliato dare integratori direttamente al bambino.

Importantissimi anche calcio e fosforo. Come è noto, il latte di mucca ha una grossa riserva di calcio, eppure gli elementi coinvolti nella formazione di denti e ossa robuste sono presenti in proporzioni diverse. Quando all’inizio del ‘900 si diffuse l’alimentazione artificiale negli Stati Uniti, aumentò anche il rachitismo nei bambini e più tardi si comprese che un’alta concentrazione di calcio nel sangue doveva essere congiunta alla presenza di un giusto quantitativo di vitamina D. Allora, anche il latte derivato venne integrato con questa essenziale vitamina.

Allo stesso tempo, è importante che il bambino stia al sole e alla luce del giorno poiché è questa ad attivare la formazione della vitamina D.

Calcio, vitamina D ma anche fosforo e metabolismo dei grassi. Calcio e fosforo infatti sono una coppia “indissolubile” ed essenziale e i grassi, se non assorbiti e utilizzati possono reagire negativamente con il calcio presente nell’apparato digestivo del neonato.
Il fluoro contenuto nel latte materno è quello strettamente legato al fabbisogno del neonato. Mentre per quanto riguarda gli integratori di fluoro, i pediatri sconsigliano di somministrarli ai piccoli con meno di 6 mesi, perché possono causare irrequietezza.


Vitamine B6 e B12 sono indispensabili per il sistema nervoso e il funzionamento neurologico. È importante che sia la mamma stessa a non averne carenza e a questo aspetto giova un’alimentazione che include anche alimenti di origine animale (o integratori nel caso in cui la mamma conduca una dieta esclusivamente vegetale).

Infine, il latte materno contiene enzimi, ormoni e fattori della crescita, per alcuni dei quali il ruolo nella fisiologia neonatale è ancora da determinare.


[L’arte dell’allattamento materno, La Leche Legue, seconda edizone
italiana, 2005]

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