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martedì 26 giugno 2012

Allattamento: la composizione del latte materno (parte I)


«Crescere è un lavoro serio per il bambino ed il latte materno gli fornisce da solo tutto ciò di cui ha bisogno, fino all’introduzione di cibi solidi nella dieta, all’incirca verso i sei mesi; anche dopo di allora, il latte materno rimarrà la sua principale fonte di nutrimento per gran parte del primo anno».


Nel prezioso manuale L’arte dell’allattamento materno de La Leche Legue -di cui abbiamo iniziato a parlare in alcuni dei post precedenti – un capitolo è tutto dedicato alla composizione del latte materno e a come i suoi nutrienti proteggano la salute del bambino. È importante che una futura o neo- mamma conosca a fondo i diversi aspetti dell’allattamento comprese le proprietà del latte materno, naturalmente diverse dal latte degli altri mammiferi poiché è diversa la crescita del cucciolo.


Le proteine sono le sostanze che più delle altre distinguono una specie dall’altra: la caseina del latte di mucca è più difficile da digerire per il neonato, inoltre ha un minore valore nutritivo rispetto alle sieroproteine di cui è ricco il latte materno, che al contrario sono perfettamente adatte all’apparato digerente del bimbo.

Gli amminoacidi sono contenuti nelle proporzioni adeguate alla crescita del bambino; una di queste, la taurina, praticamente assente nel latte vaccino e nel latte di capra, sembra avere un ruolo importante nello sviluppo del tessuto cerebrale e della retina.
I grassi sono una riserva di energia sotto forma di calorie. Lo strato di grasso protegge il bambino dalle perdite di calore e fa sì che abbia una pelle sana e morbida e una carne soda al tatto. «Le madri gravemente malnutrite e prive di riserve di grasso alle quali attingere tendono a produrre un latte ancora accettabile, ma con un contenuto un po’ più basso di grassi, rispetto a quello delle madri en nutrite, sebbene il contenuto di lattosio e di proteine del loro latte sia ancora nella norma». Un aspetto molto interessante è che la quantità dei grassi nel latte materno varia da un giorno all’altro, da poppata a poppata, e può addirittura cambiare nel corso della poppata: infatti, la concentrazione di grasso aumenta quando, con il riflesso di emissione, il “secondo” latte viene reso disponibile. È per questa ragione che è di gran lunga preferibile che il bimbo abbia finito di poppare ad un seno prima di passare all’altro, perché ha bisogno del latte ricco di grassi che arriva “in un secondo momento” nel corso di una poppata.
Naturalmente, il tipo e le proporzioni di grassi nel latte variano a seconda sella dieta materna.
Il grasso, fondamentale per i tessuti cerebrali e il sistema nervoso, deve essere assorbito per essere utilizzato dall’organismo in modo efficiente. Concorre all’assorbimento dei grassi l’enzima chiamato lipasi, presente anch’esso nel latte materno.
Come proteine e grassi, anche il lattosio è un componente nutritivo essenziale. In qualità di carboidrato è una fonte immediata di energia, ma questo non è l’unico ruolo del lattosio. Il latte materno contiene una volta e mezza quello presente nel latte vaccino. Il contenuto di zuccheri del latte di mucca viene aumentato per essere usato nell’alimentazione del bambino e in molti casi viene usato saccarosio, zucchero da tavola, che a differenza del lattosio provoca sbalzi nella concentrazione di zuccheri nel sangue. Inoltre, il lattosio favorisce l’assorbimento dei sali minerali e, in particolare, del calcio e determina le condizioni ambientali dell’intestino del bambino, favorendo la crescita di un gruppo selezionato di batteri “buoni” ed evitando la formazione dei batteri indesiderati che causano la diarrea.
Nel prossimo post, continueremo a parlare delle componenti del latte materno e approfondiremo vitamine, ferro, zinco, calcio, fosforo, fluoro…

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