La pet therapy destinata ai bambini sembra davvero mettere d’accordo
tutti: medici pediatri, psicoterapeuti e altri professionisti, fondazioni, genitori,
veterinari e addestratori riconoscono il grande valore della relazione tra i
bambini e gli animali.
Il rapporto con gli animali può donare tanto a qualsiasi bambino, sia quando sono in atto
particolari problematiche (relazioni d’aiuto)
sia quando si parla della vita quotidiana di una famiglia.
«I bambini che crescono con gli
animali domestici hanno sicuramente una capacità empatica, di leggere e comprendere le emozioni e i comportamenti
altrui maggiore, proprio perché allenati fin dalla più tenera età all’osservazione
di un essere vivente ricco di bisogni fisici ma anche psicologici come un
animale, ma difficilmente interpretabili». Sono parole della dott.ssa Francesca
Mugnai, Presidente della Onlus “Antropozoa” e responsabile della pet therapy
presso l’ospedale Meyer di Firenze.
Generalmente, molti animali
possono entrare in sintonia con le persone e, nello specifico, con i bimbi: gatti, cavalli, conigli, asini [onoterapia], uccellini, delfini… certamente, però, è il cane uno dei loro migliori amici. Per la sua storia, il cane è
l’animale con cui un bambino riesce a comunicare
meglio. La relazione tra loro è particolarmente empatica e basata sullo scambio di emozioni a un livello tale
da generare fiducia nei bambini.
I cani possono motivare e incoraggiare
i cuccioli d’uomo, ad esempio a correre, a muoversi, a saltare (le terapie di
riabilitazione motoria lo confermano) e sono in grado di calmarli quando
qualcosa non va, riducendo le tensioni. Perciò, in presenza di problematiche
fisiche o comportamentali ed emotive, questi dolci quadrupedi diventano un vero e proprio sostegno terapeutico. La
pet therapy è quindi considerata una grande risorsa per i bambini e non è una
pratica da sottovalutare: in quanto disciplina complessa e delicata, che
coinvolge animali, bimbi, operatori specializzati e famiglie, merita una
formazione ed un riconoscimento specifici.
In una comunicazione del
Ministero della Salute si parla di terapia per i bambini ricoverati in
ospedale: questi soffrono spesso di stati di depressione, quindi di disturbi
del comportamento, del sonno, dell'appetito e dell'enuresi dovuti a sentimenti
di ansia, paura, noia e dolore, determinati dalle loro condizioni di salute,
dal fatto di essere costretti al ricovero, lontani dai loro familiari e dalla
loro casa. Un programma di “Attività
Assistite dagli Animali” «dimostrano che la gioia e la curiosità
manifestate dai piccoli pazienti durante gli incontri con l'animale consentono
di alleviare i sentimenti di disagio dovuti alla degenza, tanto da rendere più
sereno il loro approccio con le terapie e con il personale sanitario». Inoltre,
le diverse attività organizzate in compagnia e con lo stimolo degli animali
creano un clima di socializzazione e serenità
che è in grado di migliorare la qualità
della vita in particolari situazioni.
Ecco che, più in generale, c’è
una maggiore attenzione all’utilizzo della pet therapy negli approcci educativi tradizionali, come
prevenzione di problemi relazionali e affettivi e come strada verso il benessere.
Per approfondimenti invitiamo a consultare
le seguenti pagine:
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