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AZUR è presente e attiva sul mercato da più di 35 anni. Situata tra le verdi vallate del Chianti, è una tra le maggiori aziende in Italia nel campo degli arredi per la Prima Infanzia. Realizzare cose belle, utili, che possano essere funzionali alle esigenze delle mamme e accogliere, in piena sicurezza e in grande armonia, i primi passi del bambino è la nostra mission. Creatività, artigianalità, amore per il bello. AZUR in questi anni ha raccolto le sfide di un mercato in continua evoluzione ed è cresciuta rinnovandosi continuamente e creando sempre nuove linee di prodotti. I prodotti a marchio AZUR e il “segreto” che li anima sono a disposizione nei 600 punti vendita sparsi sull’intero territorio nazionale. AZUR distribuisce i prodotti a marchio BEABA e BEBECAR sul territorio nazionale.

venerdì 16 marzo 2012

Bambini in sovrappeso e obesi

Cause, effetti e soluzioni per un fenomeno in crescita
La convinzione che i bambini per essere belli e sani debbano essere “cicciottelli” riporta a tempi lontani, quando in anni di povertà o di dopoguerra, l’essere grassi era sinonimo di sopravvivenza o benessere. Oggi, nonostante molte minacce alla salute provengano proprio dal sovrappeso e dall’obesità, quella vecchia convinzione si scopre ancora radicata nella nostra cultura.

Si sa, l’Italia è il Paese della buona cucina, della dieta mediterranea, di una cultura del mangiar bene che ora più che mai dobbiamo salvaguardare. Questo però non va confuso con “diete all’ingrasso” per i nostri bambini ma, anzi, deve combinarsi con uno stile di vita sano.

Proprio ieri sono stati resi noti i dati aggiornati sull’incidenza dell’obesità infantile in Italia e altre statistiche che riguardano la presenza di frutta e verdura nella quotidiana alimentazione dei bambini. Pare che 1 bambino su 4 non mangia frutta e verdura  e che solo il 2% dei bambini arriva a consumarne  4 porzioni, a dispetto delle raccomandazioni degli esperti che prevedono un dieta con 5 porzioni al giorno di frutta e verdura.
Questi dati sono giustamente correlati alle statistiche sul sovrappeso e l’obesità infantile che riguarda il 39% dei bimbi tra gli 8 e gli 11 anni, con tassi ancora superiori registrati nelle regioni del Sud (il record negativo è della Campania con il 49%) e tra i ceti più bassi. La mancanza di una dieta variegata e ricca di frutta e verdura è una delle cause di questo fenomeno, ma non è l’unica.

Queste cause, più o meno evidenti, interagiscono tra loro: fattori organici e quindi familiarità e genetica (le cause genetiche sono comunque piuttosto rare); fattori psicologici - il cibo si carica di valori e simboli complessi in ogni paese e in ogni cultura – e fattori socio- ambientali, ossia attività extra scolastiche prevalentemente sedentarie, basso livello socio- economico, errato comportamento alimentare.

La prevenzione dell’obesità infantile comprende della strategie e delle linee guida utili, definite dal Ministero della Salute:
·          abituare il bambino a tre pasti regolari: una colazione non abbondante ma sostanziosa, un pranzo e una cena, intervallati da uno spuntino a metà mattina e una merenda il pomeriggio. Questo gli eviterà i “buchi” tra un pasto e l’altro e lo abituerà a non mangiare fuori orario.
·          non premiare il bambino con troppi spuntini, specialmente se ricchi di zuccheri o comunque ipercalorici come merendine, gelati, bevande gassate, succhi di frutta.
·          non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame; il piccolo potrebbe mangiare solo per far piacere alla mamma o per non essere sgridato; c’è il rischio di ingenerare in lui un rapporto distorto con il cibo.
·          limitare l’introito proteico alternando il consumo di carne, uova e formaggi, alimenti che non vanno somministrati insieme; preferire le proteine del pesce.
·          abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività fisica; è importante, per un corretto sviluppo; in movimento brucerà molte calorie.
·          rispettare i ritmi sonno/veglia onde evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette (sindrome dell’alimentazione notturna).
Quindi, fare del pasto un momento di pausa per stare insieme e parlare; evitare che il bambino mangi troppo in fretta; preferire i cibi fatti in casa ai prodotti confezionati; non associare il cibo all’idea di qualcosa di “speciale” e alle dimostrazioni di amore, né usarlo come premio; ridurre il tempo dedicato alla televisione o al computer a favore di attività più dinamiche; favorire una regolare attività sportiva cercando di assecondare le preferenze del bambino e la sua sensibilità.
Anche l’allattamento al seno sembra ridurre in maniera rilevante il rischio di obesità.

E le conseguenze? Le più frequenti sono rappresentate dai disturbi di tipo polmonare e respiratorio e di tipo ortopedico. Per quanto riguarda conseguenze ”tardive”, l'obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell'età adulta e la persona che è stata in eccesso di peso durante l’infanzia risulta maggiormente esposta a determinate patologie soprattutto di natura cardiocircolatoria. Possono sopraggiungere anche conseguenze di tipo endocrino, quindi disfunzioni ormonali. E, infine, da non sottovalutare affatto, gli effetti psicologici che possono trascinarsi ed amplificarsi negli anni: disagio, senso di inadeguatezza, solitudine, perdita di autostima e insicurezza.

Per concludere con un sorriso - senza sottovalutare l’argomento che è di estrema importanza e serietà -ricordiamo che c’è chi del cucinare frutta e verdure ai bimbi ne ha fatto un’arte! Smita Srivastava, designer e foodblogger indiana - littlefoodjunction.blogspot.com - non ha più problemi a far mangiare legumi, verdura e frutta a sua figlia: grazie a fantasia e creatività ricrea personaggi, animali e oggetti con gli alimenti, con facce buffe e colori vivaci, per rendere il momento del pasto interessante e giocoso.
Che ne dite? Ci proviamo anche noi? :-)

Fonti
Gianfilippo Pietra, Deliziose ricette per i primi 3 anni di vita. Perché fin dallo svezzamento il pasto sia un momento di salute e di gioia, Red edizioni, Milano, 2004

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